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Julian Zhara, poeta, performer, organizzatore di eventi culturali, è nato a Durazzo (Albania) nel 1986. Si trasferisce in Italia nel 1999. Ha all’attivo due pubblicazioni, In apnea (Granviale, 2009) e Vera deve morire (pubblicata da Interlinea sulla collana Lyra giovani a cura di Franco Buffoni nel 2018). Presente tra i finalisti del Premio Dubito in L’epoca che scrivo, la rivolta che mordo (Agenzia X, 2013). Dal 2012 lavora col compositore Ilich Molin. Nel 2014 partecipa con un progetto di spoken music a Generation Y, evento sulla poesia ultima, a cura di Ivan Schiavone, al MAXXI. Sempre con lo stesso progetto, è presente all’omonimo documentario andato in onda su Rai 5. Cura assieme a Blare Out, il festival di poesia orale e musica digitale Andata e Ritorno.
Nel 2016 gli viene assegnata una menzione speciale al Premio Internazionale di Poesia Alfonso Gatto. Sue poesie sono presenti in blog e riviste specializzate. Il suo nome e un suo testo (Elefante bianco) è citato da Paolo Giovannetti nel saggio La poesia italiana degli anni Duemila (Carrocci, 2017). Vive lavora e scrive a Venezia.
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